Fosfatazione di leghe ferrose
Il processo di fosfatazione delle leghe ferroseIl trattamento di fosfatazione consiste nella formazione di uno strato superficiale di fosfati di zinco o manganese e di ferro, per immersione in apposite soluzioni, senza applicazione di corrente: si può parlare quindi di un trattamento chimico o di conversione chimica che produce un rivestimento uniforme di spessore dell’ordine di 5-12µ e colorazione da grigio chiaro a grigio scuro: lo spessore può variare secondo il tempo di immersione dei pezzi nel bagno ma anche in funzione del tipo acciaio trattato, del suo grado di finitura e dei trattamenti termici a cui è stato sottoposto: la qualità dell’acciaio influisce pure sulla colorazione finale del trattamento.
La fosfatazione al manganese è particolarmente indicata su parti metalliche (ferrose) in movimento reciproco poiché ne facilita lo scorrimento riducendo l’attrito ed esercitando una azione antigrippaggio: dopo un breve tempo di rodaggio si smussano i cristalli dello strato fosfatato e si ottengono superfici molto lisce con un basso coefficiente d’attrito e buona resistenza all’usura. La struttura un po’ porosa del rivestimento favorisce l’assorbimento di eventuali lubrificanti esaltandone la loro funzione.
La fosfatazione allo zinco viene scelta quando il principale requisito è la protezione contro la corrosione del materiale base e per avere un buon ancoraggio per vernici e rivestimenti in gomma: la struttura leggermente porosa dello strato fosfatato garantisce un’ottima aderenza delle successive applicazioni. |